La Cooperativa riconosce come cliente interno il socio-lavoratore in primis e a seguire il lavoratore in generale.

Da tale assunto si evince quanto l’organizzazione investa in termini di attenzione e tempo (risorse umane e strumentali) per mettere il lavoratore nelle condizioni di poter lavorare in maniera serena e professionale.

L’operatore è quindi la risorsa primaria che la Cooperativa gestisce e lo fa in maniera adeguata al riconoscimento delle competenze acquisite e rispettando e valorizzando le differenze di ognuno.

La conoscenza del futuro lavoratore inizia durante il processo di selezione che andiamo qui sotto a declinare nella sua scansione ed articolazione.

La Cooperativa pone particolare attenzione al processo di selezione del personale inizia con una cernita dei curricula giunti in Cooperativa, a seconda del titolo di studio acquisito e delle esperienze pregresse in ambito sociale.

La selezione consta di due colloqui al termine dei quali viene svolta una valutazione congiunta tra coloro che hanno condotto i suddetti colloqui per una scelta condivisa del potenziale nuovo operatore.

Nel dettaglio l’iter prevede che il primo colloquio venga condotto dal Coordinatore Tecnico (CT) che prima dell’inizio del colloquio, consegna al candidato in attesa un questionario da consegnare al CT stesso.

Nel corso del colloquio il CT descrive al candidato l’iter di selezione (I° colloquio, II° colloquio, restituzione della valutazione e decisione finale); fa una breve presentazione della Cooperativa supportata dalla consegna di una brochure informativa; esplicita alcuni requisiti ritenuti indispensabili per lavorare nei servizi erogati dalla Cooperativa (condivisione della mission, disponibilità e capacità a lavorare in équipe, predisposizione all’ascolto e all’accoglienza dell’altro; flessibilità e duttilità nei tempi e nelle mansioni; capacità di “mettersi in gioco”; volontà di collaborare alla crescita del servizio in cui si andrebbe ad operare e della Cooperativa in generale; partecipazione alle occasioni formative programmate dalla Cooperativa).

Viene quindi esposto la tipologia di contratto proposto (CCNL delle Cooperative sociali).

Qualora il colloquio non fosse di tipo conoscitivo, ma ci fosse una necessità aziendale si procede con la descrizione sintetica della proposta di lavoro fornendo informazioni sul servizio oggetto della selezione, sull’equipe, sul committente, sugli utenti, sulla turnistica e sulle modalità lavorative applicate.

Al termine del colloquio viene fissata una scadenza per l’accettazione della proposta da parte del candidato e concordato un appuntamento telefonico con il CT; in caso di esito positivo viene fissata la data per il secondo colloquio, condotto dal Coordinatore (C) di pertinenza.

Il CT informa il C di competenza dell’interesse da parte del candidato a prendere in considerazione l’offerta lavorativa, esplicitando in sintesi le impressioni ricevute. Il secondo colloquio viene condotto dal C di competenza che chiede al candidato le impressioni ricevute dall’incontro con CT, in modo tale da avere un feed back rispetto all’efficacia comunicativa dello stesso. Durante il colloquio il C esplora la formazione acquisita durante il cursus scolastico e le precedenti esperienze di stage, tirocinio, lavorative e di volontariato; la predisposizione a lavorare in équipe; e la relazione con l’utenza.

Nello svolgimento del colloquio, il C segue e compila la griglia di valutazione del candidato.

Al termine del II° colloquio con i vari candidati individuati il C incontra il CT per una restituzione sull’esito dello stesso; in base alle informazioni acquisite il CT compie le considerazioni e le riflessioni del caso, condividendole con il pertinente C, e viene scelto il candidato per il nuovo servizio.

Il CT provvede a comunicare la scelta alla persona individuata e fissa un appuntamento per l’acquisizione della documentazione necessaria e per la formazione in ingresso.

Una volta entrato a far parte della compagine sociale il lavoratore viene formato ed informato

Per quanto concerne la professionalità del lavoratore reputiamo che tali competenze vengano stimolate, alimentate e accresciute attraverso il processo di formazione.

Molti servizi erogati sono strutturati in equipe di lavoro che si ritrovano a cadenza strutturata per confrontarsi sulle modalità operative in un’ottica di miglioramento continuo del servizio stesso; tale spazio si connota come momento di costruzione di prassi lavorative condivise ed univoche e di crescita professionale.

La Direzione della Cooperativa mette a budget annualmente una quota da destinare al finanziamento delle ore di formazione da destinare agli operatori; la stessa annualmente costruisce il Piano annuale della Formazione sulla base dei fabbisogni formativi pervenuti dalle varie equipe di lavoro. Sulla base di criteri di democraticità e trasparenza individuati dal gruppo della Direzione viene quindi stilato il Piano che tiene conto delle prescrizioni in termini di sicurezza sul luogo di lavoro e tutela del lavoratore.

La partecipazione a corsi di formazione, seminari, workshop e/o voucher gestiti da formatori interni o da professionisti esterni all’organizzazione diventano opportunità di

Alcune equipe di lavoro svolgono annualmente una supervisione condotta da liberi professionisti (psichiatri, sociologi, psicologi ed educatori) che collaborano proficuamente da ormai alcuni anni con la nostra Cooperativa mettendo la loro professionalità a disposizione dell’organizzazione.

La supervisione, presuppone una diversità di conoscenze, di esperienze e di posizione rispetto al coinvolgimento diretto e alla responsabilità.

Nell’ambito educativo per supervisione si intende una consulenza ed un aggiornamento di tipo professionale; si connota come momento/luogo di riflessione e di comunicazione di carattere interdisciplinare finalizzata a promuovere il miglioramento delle relazioni lavorative, ad individuare e sciogliere alcune situazioni che ostacolano temporaneamente lo sperato procedere del servizio, ad evidenziare il senso dell’azione educativa, anche dove non sembra esservi pensiero ed infine a favorire il confronto tra le affermazioni d’intenti educativi e gli effetti educativi, quando tra i due momenti sembra esistere un’interruzione ritenuta patologica.

Il risultato auspicato è l’avvio di una “nuova” professionalità degli operatori coinvolti.

Il territorio è il teatro d’azione in cui si muove ed opera la Cooperativa; nel erogazione di servizi in ambito socio-educativo e sanitario essa agisce indirettamente sulle politiche sociali del territorio, La Cooperativa lo fa sensibilizzando verso alcune tematiche, facendo cultura di accoglienza, inclusione del diverso e dando visibilità e voce agli ultimi. Nel processo di selezione del personale si tiene conto di alcuni principi legati al territorio di appartenenza quali la residenza degli operatori nel territorio in cui è ubicato il servizio; tale vicinanza favorisce un rapporto di lavoro più duraturo nel lungo periodo, rispetto a lavoratori residenti in territori lontani dal contesto lavorativo, ed agisce sulle politiche locali del lavoro. Altro principio che viene tutelato è quello riferito alla nazionalità d’origine: viene incentivato l’inserimento in Cooperativa di operatori stranieri promuovendo politiche di inclusione sociale.

Il tema della conciliazione lavoro e famiglia è un argomento verso il quale la Cooperativa è particolarmente sensibile ed attenta ormai da alcuni anni.

Riteniamo che prendersi carico in maniera strutturata di alcune bisogni legati alla gestione della famiglia in ambito lavorativo possa innescare come effetto di ritorno una maggior serenità, disponibilità ed attenzione lavorativa dell’operatore ed una miglioramento reale delle condizioni di lavoro offerte dall’organizzazione.

Sempre di più la Cooperativa nel programmare i servizi, in precisi contesti lavorativi, adotta strategie di flessibilità lavorativa andando incontro alle esigenze familiari dei propri lavoratori. La crescente cultura della conciliazione ha portato la Cooperativa a partecipare con successo ad un bando regionale sul tema dal quale sono emersi una serie di servizi offerti (baby-sitting, maggiordomo aziendale, convenzionamenti con banche ed assicurazioni, trasporto agevolato rivolto a familiari non autosufficienti, etc.).

La proattività viene incoraggiata e ben accetta attraverso l’auto-promozione per l’avvio di nuovi servizi, l’implementazione di quelli esistenti, l’organizzazione di eventi, la progettazione e la formazione riferiti al proprio contesto lavorativo o ad altro ambito. Tale caratteristica diventa occasione per promuovere e valorizzare le proprie competenze e diventare sempre di più una risorsa preziosa in uno scambio di reciprocità con la Cooperativa.

La responsabilizzazione del ruolo da svolgere e il coinvolgimento nella programmazione dei servizi/progetti avvengono nella quotidianità attraverso le riunioni di equipe, nell’attribuzione di specifiche e limitate responsabilità e nel vivere appieno la propria professionalità.

In linea con la prospettiva pedagogica assunta come filo conduttore dell’intervento educativo, si riconosce alla continuità dei medesimi operatori agenti nel servizio un valore determinante per un’efficace azione educativa.

Per le suddette ragioni:

– l’impostazione di un ambiente di lavoro sereno e propositivo;

– la vicinanza al luogo di lavoro;

– la supervisione e la formazione del personale;

– la puntualità da parte della Cooperativa nel rispettare gli impegni assunti;

– il coinvolgimento diretto nella programmazione degli operatori

vengono sostenute come forza motivante che permette il contenimento del continuo cambiamento del personale.

Un altro elemento strategico individuato per prevenire situazioni di turn-over è dato dalla somministrazione e dalla relativa elaborazione di un questionario di soddisfazione degli operatori che fornisce alla Cooperativa elementi per migliorare la qualità dei servizi ed, in termini più generali, un’ analisi del clima aziendale della stessa.